Quadro Papa 343x240La Lazio è stata ricevuta in udienza in Vaticano da Papa Francesco.

Presenti oltre 7000 persone che hanno riempito la Sala Paolo VI (già Sala Nervi) con tanto amore per lo sport e per la Società che più di tutti lo incarna a Roma, la Società Sportiva Lazio.

Lazio Scacchi ha partecipato all’evento con una rappresentanza formata da 48 persone. Il Presidente Paolo Lenzi ha donato al Papa una scacchiera artistica a nome di tutta la Sezione.

Questo il discorso del Presidente Buccioni al Santo Padre

Santo Padre,

è con profonda deferenza che desidero innanzitutto ringraziarLa per aver concesso oggi – alle migliaia di atleti, dirigenti e accompagnatori che rappresento – la gioia di incontrarLa.

In questa sala affollata di vessilli biancocelesti ci sono tanti giovani: gli stessi che – senza distinzioni di ceto, classi sociali, culture, idiomi e religioni, in rappresentanza di tanti Paesi del mondo – popolano le nostre sezioni, capaci, ogni fine settimana, di portare sui campi di gara una miriade di atleti.

Quindici anni fa, ricevuti in questa stessa sala da Papa Giovanni Paolo II, furono ventotto le sezioni sportive che la Lazio ebbe l’onore di presentare.

Oggi, quindici anni dopo l’ultima volta in Vaticano, siamo più del doppio, avendo abbracciato nuove discipline sportive, utili ad aggregare ragazzi e ragazze, condensandone – grazie alla pratica sportiva ma soprattutto alla comune convivenza – sogni e speranze. Ecco, Santità, proprio la presenza di tanti giovani, di tanti sogni e tante speranza, fa in modo che davanti a Lei ci sia la nostra grande famiglia… la Lazio!

Si, perché la nostra Società, nata 115 anni fa, è diventata, oltre che una fucina di storie di sport e di vita, un formidabile movimento culturale, capace di strappare, ad esempio, per il tramite della pratica sportiva, della condivisione degli ideali e della mutua assistenza, decine di giovani dalle periferie più degradate.

La Lazio, nel corso della sua storica tradizione, articolatasi dal 1900 ad oggi, ha confermato gli auspici dei padri fondatori: quelli, ovvero, di contribuire alla formazione ed alla crescita sana dei giovani, diffondendo, tra di loro, gli ideali più puri dello sport.

La Lazio si confronta lealmente con gli avversari, accetta i verdetti del campo senza strepiti, lenisce le sconfitte con serenità, festeggiando le vittorie con umiltà. Supera e combatte le diversità con il sorriso e la comprensione. Combatte gli steccati: sotto le nostre insegne nessuno osi sentirsi più vulnerabile degli altri.

Parliamo la lingua dei popoli, dividendo l’attesa di una gara con fratelli asiatici, sudamericani o provenienti da ogni zolla del mondo: tutti coloro, ovvero, che, vestiti di bianco e celeste, i colori delle prime Olimpiadi di Atene che abbiamo fatto propri, militano nelle nostre squadre.

Sono questi i valori della Lazialità, che, da 115 anni, sventoliamo senza macchia, essendo diventati, con la forza della tradizione e di una passione unica, la più grande Polisportiva d’Europa.

Santità, alla vigilia di un Giubileo straordinario per la nostra città, conceda alle migliaia di nostri appassionati presenti in questa sala, la Sua vivificante benedizione.

Da parte mia, Le porgo – a nome di tutti coloro che dentro e fuori questa sala si specchiano nei valori che la Lazio rappresenta – un saluto deferente ed affettuoso.

Di seguito il discorso del Santo Padre alla Società Sportiva Lazio

Amici della Società Sportiva Lazio, buongiorno e benvenuti!

Vi saluto cordialmente. Ringrazio il Presidente generale per le gentili espressioni che mi ha rivolto a nome dei dirigenti, degli atleti, degli sportivi, dei simpatizzanti e delle vostre famiglie. In questi 115 anni di vita, la vostra polisportiva si è sforzata di mantenere vivi gli ideali che ne hanno caratterizzato le origini. Nel 1900, infatti, un gruppo di giovani prese l’iniziativa di creare una società sportiva che fosse accessibile ai giovani del popolo e che tramandasse i valori morali ed etici dello sport. A quei tempi lo sport organizzato era prerogativa delle persone facoltose. L’intento di quel gruppo fondatore era quello di diffonderlo a tutti i livelli e in tutte le categorie sociali. Vi incoraggio perciò a continuare ad essere accoglienti, a valorizzare i diversi talenti. Che la vostra società sportiva sia sempre una casa aperta, dove si possa sperimentare la fraternità e l’armonia fra le persone, senza discriminazione.

Il vostro patrimonio morale e sportivo è simbolicamente espresso da un motto latino, tratto da Sallustio: “Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur”. Sarebbe interessante chiedere la traduzione a qualcuno dei vostri ragazzi… Ma meglio di no! In realtà non è difficile… Il motto dice così: “Nella concordia le piccole cose crescono, nella discordia le più grandi decadono». E’ bello! La vostra lunga storia ha confermato quest’antica sentenza: nata come piccola realtà podistica, la “Lazio” nel corso degli anni si è arricchita di diverse attività associate e si è articolata in numerose sezioni sportive. Esse vedono l’adesione di tanti soci, atleti, e sostenitori di ogni età, uniti tra loro dal comune spirito olimpico e dal desiderio di reciproca solidarietà. E un merito della polisportiva Lazio è quello di avere operato per dare pari dignità a tutti gli sport. In Italia, come anche nel mio Paese, in Argentina, si rischia di parlare sempre del calcio e di trascurare gli altri sport. Invece ogni disciplina sportiva ha un suo valore proprio, non solo fisico o sociale, ma anche morale, in quanto offre la possibilità alle persone, specialmente ai ragazzi e ai giovani, di crescere nell’equilibrio, nell’autocontrollo, nel sacrificio e nella lealtà verso gli altri. E quest’ultima voglio sottolinearla: la lealtà! Lealtà verso gli altri. Cresce un po’ dappertutto l’abitudine del tradimento: “Questo non mi conviene, lo metto da parte”. Lealtà! Questa lo sport la fa crescere tanto.

La Bibbia ci insegna che la persona umana è un tutt’uno, spirito e corpo. Per questo vi incoraggio a coltivare sempre, insieme all’attività sportiva, anche agonistica, la dimensione religiosa e spirituale. A volte capita che un ragazzo o una ragazza, per gli allenamenti e le gare, lasci perdere la Messa, la catechesi… Ma questo non è buon segno! Vuol dire che si è persa la scala di valori. Come pure non bisogna trascurare lo studio, le amicizie, il servizio ai poveri. Queste cose non vengano trascurate per fare soltanto una cosa. No! Tutto insieme… Grazie a Dio abbiamo degli esempi belli di uomini e donne sportivi, anche grandi campioni, che non hanno mai smesso di vivere la fede e il servizio al prossimo. In realtà, il vero sport favorisce la costruzione di un mondo più fraterno e solidale, contribuendo al superamento di situazioni di ingiustizia e di disagio umano e sociale.

Mentre mi congratulo con la vostra Società Sportiva per la sua lunga e proficua attività, vi esorto a proseguire su questa strada al servizio dell’aggregazione dei giovani e delle famiglie. Invoco su di voi e sui vostri cari la materna protezione di Maria e vi benedico con affetto.

Adesso chiedo al Signore che benedica tutti voi.

(Benedizione)

Grazie tante!