53825948 1216000391911443 1023433497672417280 nCari Amici,
 
abbiamo perso ieri, ma sono stati tre giorni davvero belli di amicizia sincera tra giocatori di una squadra Lazio Scacchi unita dal primo all’ultimo minuto.  Insomma, nonostante la sconfitta sul campo, la Lazio Scacchi si è fatta onore, guadagnando il rispetto e l’amicizia di tutti i giocatori avversari per la nostra combattività fino all’ultimo.
 
Il primo grazie a Carlo Castelfranchi, amico dai tempi del liceo, che ha battuto la Campionessa Italiana Fiammetta Panella permettendoci di conseguire la nostra unica vittoria.  Sempre primo ad arrivare ed ultimo ad andare via, incoraggiando tutti ed in particolare me, inventando anche la brillante teoria sull’utilità della mia immeritata sconfitta al quarto turno.
 MF NICOLA PAGLIETTI
54515074 1216142588563890 5184507984243326976 nIl secondo grazie a Francesco Tosi, top scorer e mai battuto!  Il vero leader della squadra, simpatico e sempre cordiale.  Uno stile di gioco che amo, rifuggendo qualsiasi ricorso alla tattica dedicandosi invece ad una paziente ed attenta analisi delle debolezze dell’avversario.  Basta poco per una crescita forte.
 
Il terzo grazie a Giorgio Pala, anche lui solido e fortissimo.  Forse ha giocato le partite più belle di tutti noi, e ha combattuto fino all’ultimo, allo stremo delle forze. 
 
Il quarto grazie al Capitano Ugo Montecchi, perché la tua assenza ci ha fatto capire quanto sei importante.  Non solo come capitano avresti forse fatto scelte tattiche migliori delle mie, ma all’ultimo turno che vi racconterò tra poco siamo davvero arrivati senza energie, e dopo un inizio che ci vedeva ampiamente salvi, il destino cinico e baro ha girato la ruota verso una immeritata sconfitta, maturata nonostante avessimo conseguito nel torneo più punti degli avversari, alcuni dei quali premiati anche da una codarda patta d’accordo all’ultimo turno.  Ma così è la vita e ci rifaremo l’anno prossimo.
 
Il quinto e ultimo grazie al Presidente Paolo Lenzi, che non ci ha mai fatto mancare il suo supporto e la sua vicinanza, e a tutti voi che ci avete mandato messaggi affettuosi e simpatici.  Vi promettiamo che risaliremo prontamente in serie A2 l’anno prossimo.
 
 M CASTELFRANCHI CARLO
Da parte mia, nonostante lo squallido risultato di 1,5-5, forse bisogna ammettere di non aver 54517380 1216142555230560 1880153390164475904 ngiocato troppo male.  Le prime due sconfitte con il Nero con Martorelli e De Blasio, in posizioni sostanzialmente pari fino all’ultimo, ci potevano anche stare.  La terza vittoria è stata splendida con dominio assoluto, complicato appena da qualche sciocchezza nel finale.  La quarta sconfitta è stata assurda, dopo aver quasi vinto meritatamente, e per fortuna è stata irrilevante o, come diceva Carlo, sembrava fatta apposta per presentarsi al meglio all’ultimo turno.  L’ultima patta con uno dei giocatori più in forma del torneo è stata ragionevole, alla luce di quello che presentava il turno di gioco.
 
Ma fatemi raccontare l’ultimo turno, quando fino alla penultima ora tutto sembrava andare bene per noi.  Dopo la patta d’accordo di una squadra con la già retrocessa Vitinia (un rischio calcolato perché potevano anche rischiare la retrocessione), c’era una doppia sfida tra chi doveva andare in A1 e chi doveva retrocedere.  Mario Albano vinceva la partita più difficile in seconda scacchiera, aveva una partita vinta in terza, e buone posizioni in prima e quarta.  Insomma, sembravano veleggiare tranquilli verso la Serie A, come speravo anche per l’amico Massimo De Blasio che meritava questo risultato, e a noi bastava fare lo stesso risultato dei nostri avversari.  Calcolando che loro potevano fare al massimo 1,5 punti, dovevamo reggere con almeno tre patte.  
Da parte nostra, un Francesco esausto mi chiedeva come al solito (lo faceva sempre prima di raggiungere una posizione vinta, e pensavo fosse ormai quasi una scaramanzia!) se poteva offrire la patta.  Ci fosse stato il Capitano Montecchi avrebbe forse detto un no sonoro come fece con me a Montesilvano, ma Francesco ha interpretato il mio flebile ni come un via libera, e dopo poco ho visto che aveva siglato la patta.  A questo punto avevamo 1,5 punti di 54515203 1216142568563892 8715068391154515968 nvantaggio sui nostri avversari, e tutto sembrava volgere al meglio.
 
CM PALA GIORGIO
 
Carlo stava benissimo, e sarebbe bastato un arrocco lungo per vincere meritatamente la sua partita.  Dopo poco, per colpa della stanchezza di Carlo trasferita anche ai suoi pezzi, il suo esausto re non ce l’ha fatta a fare un lungo salto e ho visto con raccapriccio che si era rintanato con l’arrocco corto in una zona che neanche un Karpov ispirato sarebbe riuscito a difendere.  Peccato perché era il punto sul quale contavamo di più a metà partita.  Da parte mia, sceglievo un approccio prudente rispettoso di un avversario più in forma, e la mia prudenza sembrava fino ad un certo punto la scelta più logica.  Giorgio Pala aveva una posizione promettente, e quindi eravamo tranquilli di raggiungere almeno l’obiettivo minimo di 1,5 su 4 che ci avrebbe garantito la salvezza.
L’assurdo avviene però sugli altri tavoli.  L’amico Ottavi in quarta scacchiera, in posizione schiacciante, offriva la patta sicuro della vittoria in terza scacchiera, dopo il suo compagno aveva due pedoni di vantaggio.  Non si sa come, è riuscito a perderli entrambi e a fare una patta scialba: era veramente un cadavere che camminava alla fine del turno ed auguro a lui in primis di superare le brutte sviste che hanno fatto perdere alla sua squadra la meritata serie A1.  In bocca al lupo al Mario Albano per l’anno prossimo.
 
 CM TOSI FRANCESCO
53879231 1216142608563888 8630013732157652992 nInsomma, rimanevano solo la partita di De Blasio, quella di Giorgio, al quale chiedevo di lottare nonostante la posizione fosse ormai pari o inferiore, e la mia.  Giorgio esausto siglava una saggia patta che avrebbe dovuto portarci alla vittoria grazie alla patta di De Blasio.  Però, Martorelli con un colpo di coda dimostrava la sua classe sconfiggendo De Blasio ed io a questo punto rifiutavo la patta agognata per tutta la partita cercando qualche speranza di vittoria.  Ancora una volta, come al terzo turno, ero l’ultimo a lottare.  Però, l’esito è stato purtroppo diverso e non sono riuscito a vincere.  Infatti, ormai non c’era più nulla da fare.  Nonostante avessi conquistato per un attimo un pedoncino in più, ogni tentativo di forzare il finale di donne sarebbe stato una sciocca ricerca di una sconfitta in posizione pari. 
 
Usciamo con allegria, serietà e professionalità.  Ci rifaremo l’anno prossimo sotto la guida del capitano vero, Ugo Montecchi!
 
Un caro saluto a tutti.
 
Nicola Paglietti